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Shorts challenge court Andre Agassi NIKE viola 90s
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Shorts challenge court Andre Agassi NIKE viola 90s

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Nike Agassi
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Shorts challenge court Andre Agassi NIKE viola 90s,  pezzo da collezione raro . viola con stampa lilla . 100% nylon . tg S. Nuovo mai stato usato con cartellino . 

Misure indicative

vita elastico non tirato cm 30x2 elastico tirato cm 36x2

fianco cm 45x2

lungh cm 34

Prima di essere un campione, un numero 1 del tennis, un esempio e poi anche il protagonista dell’autobiografia più famosa dello sport, Open, Andre Agassi è stato il testimone ideale dell’abbigliamento sportivo. Segnatamente, della Nike, che, dopo il fallimento come modello di John McEnroe  lo vestì coi famosi short jeans, sbancando il mercato dei teenagers. Trent’anni dopo le due prime, sfortunate, finali Slam, al Roland Garros e agli US Open 1990, con la collezione “Hot Hava”, dal 31 agosto a New York, il marchio col baffo si ispirerà ancora all’ex punk di Las Vegas, con la collezione 2020 US Open Challenge Court.

Al di là dell’età e dei capelli, che all’epoca erano una chioma fluente e oggi sono a zero, quell’Agassi ribelle, presuntuoso e fluorescente è totalmente diverso dall’Agassi odierno, modello di vita per i giovani disadattati della Streep, padre e marito esemplare, relatore di conferenze sui valori della famiglia. “Quella campagna rappresentava me, a vent’anni, che facevo lo spaccone e la Nike che voleva allargare i propri orizzonti: ero motivato dall’idea di rompere gli schemi. Ricordo quei momenti e quella collezione come l’inizio di una esplorazione, verso una trasformazione dei costumi”.

Andre Agassi

Camicie larghe, al neon, capelli bicolore, orecchino, Andre portava nuova energia e adrenalina allo stato puro al tennis pro. E conquistava i giovani proponendo un abbigliamento casual che andasse bene sul campo da tennis come per il tempo libero: la nuova frontiera invano inseguita per anni dall’intero mercato.

Oggi come allora, Agassi può aiutare la crisi delle vendite statunitensi di scarpe da tennis che sono in nettissimo calo. Secondo NPD Group, Nike ha una quota del 26% del settore, che lo scorso anno ha fruttato “appena” 35 milioni di dollari nel panorama di 22 miliardi di dollari. E l’azienda di Beaverton, Oregon, ha dichiarato in un post che la collezione 2020 combina “un’inconfondibile bagliore con una tavolozza di materiali contemporanei”, e sarà caratterizzata da un mix di denim, neon, spandex e il logo Challenge Court. Insomma, un ritorno al passato, nel nome del colore.

All’epoca, dopo la firma del 1988, Agassi era stato individuato dalla Nike come “il bad boy”, il successore di John McEnroe. Poi, però, con l’ascesa del rivale Pete Sampras, il fondatore della casa di abbigliamento più famosa, Phil Knight, ha commercializzato Andre creando lo “yin e lo yang del tennis maschile”. Vestendo i due assi yankee con una linea di prodotti molto diversa, anche all’antitesi. “Non solo dovevamo soddisfare noi stessi, ma anche le sue esigenze andando da una prospettiva funzionale a una prospettiva di stile”, ha spiegato il designer di quei modelli, Tinker Hatfield. 

Dopo 17 anni marchiato dal famoso baffo dello sport, nel 2005, Agassi passò alla rivale della Nike, la Adidas tedesca – la marca che ha accompagnato per tutta la carriera la collega, e moglie, Steffi Graf - e vi rimase per otto anni prima di tornare alla casa Usa nel 2013. Che, come tutte le aziende non è immune al Covid-19 e ha visto il fatturato scendere del 38% nell’ultimo trimestre dopo che il 90% dei suoi negozi è stato costretto a chiudere durante la pandemia.

 

https://www.tennisfever.it/2020/08/18/tennis-abbigliamento-nike-agassi-us-open-challenge-court/